giovedì 18 ottobre 2012

Sincronicità

Gli atti sincronici rafforzano per cui il senso di fede e ad ogni atto corrispondente cresce la certezza d'essere degli affrancati. 

Dei giusti sostenitori della corretta causa e della giusta via.

Accade per esempio che l'oroscopo personale sia perfettamente aderente allo stato vissuto; che i sogni possano essere così lucidi da diventare reali; che si apra una pagina a caso per leggere lo stesso strano responso; numeri ricorrenti che si presentano oltre ogni probabilità, o ancora segnali interconnessi fra colori, suoni e odori, che avviluppano il nostro corpo in quella sorta di invidiabile certezza che ci rende immortali in vita. 

E divini. 

Finchè dura.

Anche vero però, che non sempre l'atto sincronico è veramente tale. In fondo il potere della nostra mente è abbastanza grande da innescare con facilità una serie di reazioni a catena che lo manifestano a nostro preciso desiderio. Anzi più profondo e radicato è questo desiderio, maggiore è la probabilità che si esteriorizzi.  

Ma allora, quanto ciò che accade è davvero spontaneo al flusso cosmico, e quindi realmente sincronico, e quanto non lo è? 

A questa annosa questione sono le forme religiose che pongono il limite indicando un obiettivo superiore al di fuori delle proprie egoistiche e narcisistiche necessità. Il rito, soprattutto se con lunga tradizione alle spalle, è come il modello di un cluster di pensiero a lunga memoria, in grado di attivare un cluster mentale simile (quindi con gli stessi spazi neuronali di riferimento), in tutti i praticanti del rito stesso e maggiore è il numero dei partecipanti all'atto pratico, maggiore è l'influenza psichica che si riversa in chi è normalmente disponibile a uniformarsi. Si potrebbe dire che più si è avvezzi a conformarsi agli schemi mentali precostituiti (mode, target, abitudini, desideri, vizi etc.) sociali e più questo processo si innesca facilmente. 

Le onde cerebrali emesse durante una celebrazione, sono in grado di indurre lo stesso schema nei cervelli delle persone presenti nel raggio di qualche centinaio di metri. Per poi affievolirsi e infine disperdersi nel flusso psichico comune dopo un certo periodo di tempo. 

Maggiore è la frequenza del rito, maggiore è la coerenza del cluster originale e dell'effetto che provoca. 
Maggiore è l'intensità dei cluster attivati durante il rito, maggiore è l'effetto esterno. Maggiore è la pratica del rito, maggiore la facilità con cui i praticanti sono in grado di mantenere il cluster mentale di riferimento per lunghi periodi di tempo diventando, per così dire, attivi nel produrre "sincronicità" (clicca sul link per approfondire) coerenti all'oggetto del culto.

Interessante vero?

A catechismo questo non lo insegnano e nelle scuole iniziatiche, anche di alto lignaggio, ne parlano più come di un miracolo divino che non di un vero e proprio atto d'influenza cosciente sull'ambiente. 

E questi sono decisamente un credo e un insegnamento non coerenti per chi si professa esoterista.

Ma allora qual'è il punto? Dove lo scetticismo si arrende di fronte a una logica superiore, a un disegno che appare talmente grandioso da implicare per forza la parola dio, l'origine, il viaggio e lo scopo della nostra esistenza?

Perchè parliamoci chiaro. Rode a tutti un casino dover tirare il gambino e proprio perchè ci rode passiamo la metà della nostra vita inscenando i nostri personalissimi drammi. Meglio che niente.

Ma proprio grazie a tutto questo, e sopra tutto questo, nasce un'ulteriore questione: ma perchè dovremmo essere guidati da forze che indicano la retta via a priori, quindi avere un destino prestabilito e predeterminato da tale dio, quando le possibilità offerte da questo mondo, unica cosa certa, sono miliardi?

Ah ah! è proprio qui che casca l'asino! cioè noi. Certo, le possibilità sono miliardi, e tutte si proporranno nella nostra vita facendo l'inchino, solo che noi non avremo abbastanza tempo per riconoscerle, non saremo coerenti cioè allo stato che le manifesta, e non le individueremmo neanche se qualcuno facesse un film educativo e ce lo sciorinasse davanti al naso.  

Nell'entropico universo in cui siamo oggettivamente inseriti, saremo sempre e solo in grado di focalizzare alcune possibilità piuttosto che altre, nonostante la nostra volontà contraria. I parametri per intraprendere cambiamenti che possono emrgere dalle probabilità, sono molteplici e non tutti si calibreranno nel modo giusto (al tempo adatto cioè), per poterle veramente possedere piuttosto che sprecare.

E mentre gli dei dell'olimpo continuano a spargere favori a seconda dei pianeti che transitano sopra di noi, l'umanità parla ancora di karma e libero arbitrio. 

Mentre dentro prega "Padre famme 'a grazia".


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