SISTEMA COMPLESSO

DEFINIZIONE di SISTEMA COMPLESSO
(ultimo aggiornamento 25 ottobre 2015)

Vi è qualche cosa di indefinibile 
nata prima del cielo e della terra 
tanto silenziosa e senza forma
assoluta e immutabile
gira e non fa danni
può essere la madre del cielo e della terra
non so il suo nome
sforzandomi lo chiamo Tao

Lao Tzu - Tao Te King

Un sistema complesso ha un ordine in divenire che si manifesta in modo a noi caotico, la ricerca di un modello di funzionamento è lo scopo dell'indagine. Ogni volta che ne individuiamo uno, significa che qualcosa è potenzialmente prevedibile.
(per approfondire clicca qui)

Premessa:
L'aggettivo qualificativo che definisce in modo corretto la parola complesso non è "difficile", ma ARTICOLATO

Articolato significa lungo periodo di tempo per mettere insieme o separare.

Questo perchè gli elementi in gioco sono così tanti che, se non si possiede memoria eidetica, è necessaria una mappa per poterli collegare o scollegare fra loro e così trovarne il senso.


SISTEMA
1) In matematica, un sistema di equazioni è un insieme di due o più equazioni che la soluzione del sistema deve soddisfare contemporaneamente. Esso può avere due o più incognite.

2) Pluralità di elementi coordinati fra loro secondo un determinato metodo, allo scopo di servire una determinata operazione. Collezione di elementi interagenti, che funzionano fra loro per uno scopo.

3) Una delle caratteristiche di un sistema è l'equilibrio complessivo che si crea fra le singole parti che lo costituiscono. Ogni disciplina ha i propri sistemi di riferimento, sia a scopo funzionale, che a scopo strutturale/organizzativo; o con intenti di classificazione e ordinamento. Le componenti di un sistema possono essere:
- parti, statiche o in movimento, riunite in un unico apparato o corpo;
- grandezze fisiche, matematiche, numerarie, descrittive, ecc. riunite in un unico  sistema di riferimento, o di misura, o di classificazione;
- metodi e regole che utilizzati insieme caratterizzano un'attività.

4) Un sistema, nel suo significato più generico, è un insieme di elementi (o sottosistemi) interconnessi tra di loro, o con l'ambiente esterno, tramite reciproche relazioni. Si comporta come un tutt'uno che segue proprie regole generali.

5) Viene definito sistema l'unità fisica e funzionale, costituita da più parti o sottosistemi (tessuti, organi od elementi ecc.) interagenti (od in relazione funzionale) tra loro (e/o con altri sistemi), che formano un unico organismo/cosmogonia in cui ogni parte contribuisce a una finalità comune e/o target identificativo di quel sistema.

6) In anatomia, proprio per lo scopo comune degli organi/elementi componenti, la parola sistema viene spesso confusa con il termine "apparato", ma la struttura e la funzionalità dei sistemi ne rendono la semantica ben più ampia, articolata o complessa rispetto quella degli apparati.

7)  Il sistema informativo è composto da un insieme di persone, apparecchiature, applicazioni e procedure che permettono alle aziende di disporre delle informazioni necessarie, al posto giusto e al momento giusto in modo tempestivo. Un sistema informativo non è efficace se non è in grado di fornire le informazioni immediatamente. Il sistema informativo è per cui più propriamente l’insieme di componenti interconnessi atti a raccogliere, elaborare, memorizzare e diffondere informazioni al fine di supportare il processo decisionale, il coordinamento, il controllo e l’analisi e la visualizzazione in un’organizzazione. Il sistema informativo serve per controllare, quindi raccoglie, elabora, analizza e diffonde informazioni relativamente ad un fine. Come ogni sistema comprende di input (dati, istruzioni) e di output (rapporti, documenti, feed-back), elabora quindi gli input e produce output che vengono inviati all’utente o ad altri sistemi interessati. Generalmente comprende anche un meccanismo di feedback (retroazione) che ne controlla l’operatività. Analogamente a tutti gli altri sistemi, un sistema informativo opera all’interno di un ambiente.


COMPLESSO
1) Totalità di più elementi.

2) Costituito da più elementi formanti un'unità funzionale.

3) Insieme di più parti, di più elementi, considerati come un tutto.

4) Insieme coordinato di strutture, di organismi, di edifici.

5) Che presenta vari aspetti eterogenei, che appare complicato e difficile da analizzare, ma in realtà è solo articolato. Unità autonoma; nucleo di significato; nodo centrale.

6) Vi sono due difficoltà preliminari nel parlare di complessità. La prima sta nel fatto che il termine non possiede uno statuto epistemologico. La seconda difficoltà è di ordine semantico: se si potesse definire la complessità in maniera chiara, evidentemente il termine non sarebbe più complesso - Edgar Morin
 

7) Carl Gustav Jung coniò il termine complesso per identificare quel materiale (più o meno inconscio) che più condiziona la nostra esistenza, che nasce e vive in noi attraverso espressioni sintomatiche, con tonalità più o meno nevrotiche, dalla quale la nostra personalità prende vita.


SISTEMA COMPLESSO
1) In fisica un sistema complesso è un sistema in cui le singole parti sono interessate da interazioni locali, di breve raggio d'azione, che provocano cambiamenti nella struttura complessiva. La scienza può rilevare le modifiche locali, ma non può prevedere uno stato futuro del sistema considerato nella sua interezza. Nei sistemi complessi l’imprevedibilità e il paradosso sono sempre presenti ed alcune cose rimarranno sconosciute.

2) Un sistema complesso è un sistema composto di un gran numero di parti, elementi che interagiscono fra di loro in modo, anche molto semplice, tale che la dinamica che ne deriva è diversa da quella delle parti costituenti e non può essere prevista dalla conoscenza, per quanto accurata essa sia, da quella di tali parti.

3) Una terminologia che viene spesso utilizzata per descrivere i sistemi comples­si è «sistemi multi-agente». Sta a indicare come il mondo - reale o virtuale - cui si fa riferimento sia una sorta di scacchiera su cui gli «agenti» si muo­vono e interagiscono per raggiungere uno scopo (lo scopo è in ciascun agente, il cui movimento - indotto dalla mutua interazione che non può non esserci - mira tutta­via a raggiungerlo collettivamente, non individualmente).

4) Un sistema complesso è un sistema in cui gli elementi subiscono continue modifiche singolarmente prevedibili, ma di cui non è possibile, o è molto difficile, prevedere uno stato futuro. Maggiore è la quantità e la varietà delle relazioni fra gli elementi di un sistema e maggiore è la sua complessità. Le relazioni sono di regola con influssi non lineari.

5) Un sistema è tanto più complesso quanto maggiori parametri sono necessari per la sua descrizione.


6) La complessità di un sistema non è una sua proprietà intrinseca, ma si riferisce sempre ad una sua descrizione, e dipende quindi dal modello utilizzato nella descrizione e dalle variabili prese in considerazione.

7) Il principale obiettivo della teoria della complessità è di comprendere il comportamento dei sistemi complessi, caratterizzati da elementi numerosi e diversi tra di loro e da connessioni numerose e non lineari. 


8) IN QUALUNQUE SISTEMA FORMALE ASSIOMATIZZATO ESISTONO AFFERMAZIONI FORMULABILI NEL LINGUAGGIO DEL SISTEMA, CHE NON POSSONO ESSERE nè PROVATE, nè SMENTITE (finchè la tecnologia a disposizone non permette la verifica).


Sistema Complesso: I Ching e lo Spazio

Mappa Mentale


Accade che, affrontando materie nuove e/o complesse, ci si possa sentire sminuiti, inferiori, o peggio poco intelligenti, quando invece è solo una difficoltà di apprendimento (cfr. 3), che per tutti si risolve facilmente con la pratica.



I Ching ha sicuramente questo effetto sulla maggioranza delle persone che lo consulta, ma è una visione errata sia delle proprie capacità mentali, che delle capacità mentali che tutti gli esseri umani hanno e che non sono abituati ad utilizzare.

Il non conoscere la possibilità di un processo mentale alternativo al proprio, e/o a quello comune, è la causa di questo conflitto. L'opposizione mentale che vivete di fronte alle risposte, non è quindi dovuta a una non-capacità, quanto invece a una non-abitudine.

Per questo talvolta comprendete e talvolta no, per questo una parola può suscitare in voi una marea di dubbi ed ansie di difficile gestione.

Il postulato base del sistema, è che Yi sia un Sistema Complesso che risponde a un ordine spaziale e non temporale.

Mappa Yi/Tao - Costruzione Sistema

Questo significa che gli esagrammi rappresentano il passato, il presente e il futuro come serie di cause ed effetti, presenti tutte nello stesso momento.

Il tempo è quindi arrotolato su sè stesso come una spirale e gli esagrammi, anche se molto distanti fra loro nel tempo, sono invece ordinati e posizionati nello spazio contiguo.




Sono cioè una cosmogonia e rispondono alle leggi cicliche dell'universo.

Leggi macrocosmiche che chiunque può intuire facilmente.

Nel processo di acquisizione di questo tipo di informazione, dobbiamo sempre tenere presente che alcuni step sono legati alla meditazione e non come forma religiosa, ma come sistema di studio.

Meditare su una parola e il suo significato, è un'azione attiva che richiede quiete come nell'attesa (cfr. 5). Non è necessario sedersi con le gambe incrociate e compiere lunghi riti di purificazione, si può meditare sul significato di una parola anche mentre si lavano i piatti.

Dovete semplificare al massimo qualunque concetto solletichi la vostra curiosità e sezionarlo, smontarlo e rimontarlo come non vi bastasse mai.

Questo metodo si rivela noioso, lento e goffo solo per i primi tempi, ma man mano che acquisirete sicurezza (ognuno infatti deve individuare il proprio metodo e il proprio schema) i risultati non tarderanno a venire.

E non solo nella comprensione degli esagrammi. Perchè una volta che la mente ha acquisito una qualunque capacità, questa viene poi utilizzata automaticamente per qualunque processo le serva.

Introdurre un nuovo modo di pensare e concatenare informazioni quindi, provoca automaticamente il mutamento esterno dell'ambiente intorno a noi.

Accadono cioè cose nuove.

Meglio è direzionato l'orientamento del processo d'acquisizione e più è rapido il concatenarsi di azioni sincroniche che ci vengono offerte, o meglio che noi riconosciamo, come possibilità di Mutamento.


Orientamento Mentale e Sistema Complesso 


L'orientamento mentale che è necessario adottare per padroneggiare autonomamente il sistema, comporta l'apertura al confronto con un paradigma mentale così diverso e alieno in occidente, che già di per sè è una gran parte del lavoro richiesto per poter progredire.

La vostra curiosità, il vostro interesse, i dubbi, le idee e le concatenazioni mentali che si avvicendano nei vostri pensieri, quel nuovo modo di connettere le cose che vi porta a nuove domande e dubbi da chiarire, è sia la parte più difficile che la più interessante di questo percorso.

I Ching è un 
Sistema Complesso e come tale non possiede una costruzione didattica graduale: è non-lineare.

L'unico modo che esiste per approcciare un sistema complesso è: entrare al suo interno (quindi approfondire i dati disponibili di volta in volta), far parte del suo movimento e raccogliere informazioni utili.

Va cioè sperimentato.

Maggiori informazioni si raccolgono e memorizzano spazialmente, maggiore è la facilità con cui, da un certo punto in poi, si progredisce.

Fino a quel momento è solo accumulo.

Quando si passa allo step successivo ci se ne accorge in fretta.

Improvvisamente un lancio diventa così ovvio, da chiarire parecchi dubbi anche su un altro e da quel momento in poi, la conoscenza mnemonica accumulata (cioè il significato di base degli esagrammi ben elaborato), si rivela molto utile per connettere una deduzione all'altra.

Si incomincia cioè ad essere veloci, sicuri e sempre più accurati.

Si inizia a conoscere i percorsi corretti per connettere le informazioni fra loro.

Ma fino ad allora non c'è soluzione.

Ad ogni lancio dovete aprire I Ching e, come si faceva una volta a scuola per imparare a memoria le tabelline, pazientemente dovete SEMPRE leggere sia il testo che accompagna gli esagrammi, che le linee che vi sono uscite (e solo quelle).

E questo è un lavoro che dura anni.

Pensare di saltare gli step, pensare che leggere una volta o due il significato di un esagramma sia sufficiente, vi preclude moltissime possibilità e rallenta moltissimo la vostra preparazione.

Toglietevi dalla testa che si possa consultare Yi in modo superficiale e che non serva riflettere metodicamente in modo logico sui segni che vi escono.

Vi garantiamo che è addirittura deleterio, perchè è molto facile prendere fischi per fiaschi e confondere un atto sincronico per "sfortuna" o, peggio, "destino".

Il destino non esiste.

Il destino ce lo creiamo noi.


Osservazione Oggettiva e Sistema Complesso


Questo post (clicca qui) è interessante perchè mette bene in luce una difficoltà tutta occidentale nel leggere le parole che accompagnano gli esagrammi, e le linee, di I Ching.

Come diceva Jung, due diversi paradigmi che possono integrarsi solo grazie al confronto.

"Il popolo cinese possiede una “scienza” che trova proprio ne l’I Ching il suo standard-work. Il principio di tale scienza, come molte altre cose in Cina, è oltremodo diverso da quello su cui invece è impostata la nostra."  Carl Gustav Jung

Le domande a cui abbiamo risposto nel post qui citato, sono risolvibili solo accettando il postulato che ciò che è scritto sia letterale perchè ricavato da un'osservazione naturale.

Dovete cioè comportarvi come fanno gli scienziati a cui non basta sapere come è fatta una gallina solo perchè qualcuno gliel'ha descritta.

Uno scienziato, e puta caso un taoista, se vuole davvero conoscere qualcosa in modo approfondito, mette a disposizione dell'oggetto osservato il proprio tempo. Si ferma a guardare senza pre-giudizio e senza fretta.

Se questo meccanismo mentale non fosse stato messo in moto in ogni cultura del mondo, ancora oggi ogni volta che cade un fulmine pregheremmo un ipotetico dio domandandogli perchè. E così facendo dimostreremmo solo di non aver osservato, e per cui capito, cosa accade nell'ambiente intorno a noi.

Come se non ne facessimo parte e non contribuissimo attivamente alla sua manifestazione quotidiana (per eccesso, un giorno qualcuno si sveglia e per sbaglio preme il bottone rosso di una centrale termo-nucleare - clicca qui).

Se per un orientale è molto più famigliare il concetto olografico d'ambiente (e su questo postulato si basano gli studi del Feng-Shui e della Medicina Tradizionale Cinese) come dato di fatto acquisito, noi occidentali spaparazziamo ai 4 venti le nostre grandi idee di fisica quantistica, coprendole poi però d'un alone di mistero superstizioso popolare - e anche accademico - ridicolo e grottesco.

Abbiamo paura della nostra ombra e non dovremmo, diceva sempre Jung.

Ora, è anche interessante notare che è sempre l'occidentale a tacciare l'orientale d'avere un approccio mistico negli studi presenti e passati, quando allo stato dei fatti è esattamente il contrario.

Noi l'abbiamo scritto decine di volte, ma nessuno sembra cogliere la basilare importanza di questo dato prettamente tecnico, quindi se lo dimentica e la volta dopo si ritrova davanti alla stessa difficoltà.

In Yi la versione filosofica (o meglio mitologica), è semplicemente frutto della saggezza popolare acquisita nel periodo storico in cui il sistema si è sviluppato, ma gli esagrammi non sono una speculazione sofista.

Gli esagrammi sono letteralmente fotografie di stati elettromagnetici (i famosi campi quantici di risonanza) che si evolvono e manifestano in cicli. Essi rappresentano fenomeni naturali, sociali e mentali, che si intersecano fra loro perchè non possono essere scissi dal contesto olografico di campi morfogenetici di risonanza (la legge d'attrazione che a sua volta causa l'effetto sincronico), per cui Yi è letteralmente un'enciclopedia scritta da fisici meccanici e quantistici orientali ante-litteram.

E per descrivere quello che avevano capito, hanno usato le armi che lo sviluppo intellettuale metteva loro a disposizione in quel periodo storico e in quell'area geografica.

Linea dritta e linea spezzata.

I Ching.

Codice Binario
Per questo motivo nel 2014 possiamo tranquillamente definirlo Sistema Complesso, perchè questo è esattamente quello che si ottiene volendo approfondire lo studio dei rapporti algebrici e gli algoritmi che intercorrono, in modo più che evidente per qualunque matematico odierno, fra gli esagrammi e i loro mutamenti.

Per capire le linee è quindi necessario approfondire i fenomeni naturali che vengono apertamente citati (il tuono ad esempio), per poter arrivare ad intuire per deduzione logica quelli sottintesi come l'eclissi solare.

E' vero che in Yi non è scritto "eclissi solare", ma questo è quello che gli ideogrammi (che non sono parola ma tratto) descrivono.

In questo senso, per poter coniugare la parola (ideogramma) e il simbolo (esagramma) in una concettualizzazione che a un occidentale sia comprensibile, vi consigliamo di usare un qualunque motore di ricerca per cercare le foto di ciò che in Yi viene citato e/o descritto.

Esistono scuole vecchie come il cucco che continuano ad esistere solo perchè chi le utilizza non ne conosce altre.

Per quanto riguarda la parola complesso, solo un ignorante (ed evidentemente ce ne sono parecchi) penserebbe che significa "complicato" e solo un ignorante che vende fumo si intestardisce in una strada che prima o poi gli si ritorcerà contro (cfr. 4).

Complesso significa essere capaci di prendere le dinamiche naturali di un sistema e connetterle come un puzzle che crea un disegno di insieme, un colpo d'occhio comprensibile e velocissimo sintetizzato in un disegno.

Nel caso di I Ching gli esagrammi e le loro connessioni di linea in linea, di lancio in lancio, di mappa in mappa.


COMPLESSO NON VUOL DIRE DIFFICILE 

Quando parliamo Sistema Complesso molti si indignano e sostengono che invece I Ching è facile.

In questa affermazione esistono due contraddizioni.

1) Fosse facile allora sarebbe comprensibile a tutti subito e sia @Cieloevento che gli altri siti di riferimento non avrebbero necessità d'esistere.
2) Complesso non vuole dire difficile ma articolato e, senza un pensiero costruito all'interno della progressione degli esagrammi, dire facile con il Libro dei Mutamenti è come sputare su 3.000 anni di storia accertata.

L'unico strumento valido che abbiamo per esplorare le connessioni fra le le linee è la logica e per applicare la logica, o per lo meno un sistema di lettura logico, ci si affida alla metodologia del Rasoio di Occam che è a sua volta basato sulla verifica del postulato.

Lo stesso sistema enunciato da Yi.

I Ching riconosce un'unica regola (che in @Cieloevento viene riassunta così: il momento osservato è il totale di tutti gli ingredienti perchè come in alto così in basso, la Grande Regola Taoista) e tutte le linee di Yi vi si adeguano.

Perchè 384 linee funzionino come un grande contenitore di informazioni e siano applicabili singolarmente a ogni essere del pianeta, è necessario accettare che l'universo sia noi e che noi si sia l'universo, ma non in senso religioso.

Il postulato ammette che ciò che accade dentro di noi accade anche fuori e che per cambiare il fuori dobbiamo mutare il dentro. E questa regola è valida per ogni essere vivente. Nessuno escluso.

La connessione che esiste fra il vivente e l'ambiente è complessa, esistono cioè vari livelli di relazione e interrelazione, e questo è esattamente ciò che propone il Libro dei Mutamenti correlando gli esagrammi attravero il mutamento delle linee.

Per questo viene definito Sistema Complesso I Ching.


FACILE e SEMPLICE

Facile e semplice sono sinonimi, ma non hanno lo stesso significato.

1) Facile
Che non richiede alcuna dote o applicazione particolare.

2) Semplice
a) Unitario, omogeneo, che esclude l'associazione con altri elementi in una composizione (contrapposto a composto o anche a misto, combinato, ecc.) o l'accrescimento moltiplicativo in senso numerico (contrapposto a doppio, triplo, ecc. e anche a molteplice).
b) Privo di complessità, con sfumature che vanno dalla facilità all'immediatezza elementare (un problema s.; esprimersi in forma s.), dall'essenzialità alla naturalezza (stile s. e piano), dalla sobrietà alla modestia (cucina s. e sana; un vestitino s.), dall'ingenuità alla dabbenaggine (gente s.; anche s.m. e f: storielle per ingannare i s.).

Si può affermare che le connessioni fra i trigrammi che creano la mappa del Sistema Complesso I Ching siano semplici.


Per visualizzare tutti post dedicati alle regole del Sistema Complesso I Ching, clicca qui.

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