sabato 14 luglio 2012

Oriente e Occidente: Etica e Morale

In occidente etica e morale hanno la stessa valenza, lo stesso significato, ma in oriente la parola etica non coincide nemmeno lontanamente al concetto che la morale di origine occidentale spera di instillare.

L’etica orientale, dettata dal Tao e dal suo movimento, sono atti che rispondono a un’azione determinata dall’ambiente di cui l’uomo è vettore.

Vettore cosciente e senziente, capace di mettere da parte i propri egoismi personali perché in grado di distinguere fra un’azione centripeta e un’azione centrifuga. Non considerando sé stessi e le proprie necessità il centro dell’esistenza e delle priorità, si è portati a scegliere istintivamente vie magari meno semplici, e spesso di maggior responsabilità personale, per ottenere l’accettazione comune del mutamento a cui si contribuisce consapevolmente.

L’atteggiamento mentale volto all’attenzione esterna accurata, ovvero l’osservazione più oggettiva possibile del proprio stato di coscienza e d’azione nel mondo, permette con il tempo e la pratica di inserirsi agevolmente in una serie sincronica di accadimenti che porteranno al manifestarsi di nuovi stati di vita e pensiero. Ad ogni stagione la vita muta portando con sé nuove situazioni ed opportunità che possono risvegliare nuovi interessi ed entusiasmi.

Etico è perciò colui che cerca, nonostante le difficoltà oggettive create dalla propria personalità, d’osservare ciò che accade e coscientemente prendere posizioni in sintonia con il "senso etico universale" che riesce ad intuire e così manifestare.

La vita, lo sappiamo tutti, ha un sense of humor molto particolare. Ha anche la pessima abitudine di prendersi gioco di noi nei momenti meno pensabili ed opportuni, ma si dimostra molto meno crudele se l’uomo a cui tocca la prova è in grado di inserirsi nel ciclo che si manifesta sincronicamente accompagnandolo invece di opporvisi.

Milioni di libri, milioni di scuole e milioni di culti sono la diretta conseguenza di questa necessità, ma alla fine, dinnanzi alle prove interiori, siamo sempre e solo soli e se nella solitudine siamo equi, riconosciamo all’altro la libertà che riconosciamo a noi stessi rispettandolo, ecco che da situazioni anche estremamente disagevoli nascono nuove e brillanti opportunità.

Il ciclo del nascere/agire/morire nel mondo non è modificabile in nessun modo, ma lo si può affrontare con lo stato di coscienza corretto che porterà a un nuovo nascere/agire/morire finché il nostro stato biologico, da cui la nostra coscienza è determinata, non si fermerà.

Sostanzialmente l’etica enuncia la regola del dare e dell’avere, il rapporto (in ogni cosa, situazione e momento) che deve essere mantenuto e che, laddove il carattere dell’ignobile (dell’uomo con uno stato di coscienza basso o dormiente) si manifesta, riconosce spontaneamente quanto sia meglio dare piuttosto che prendere.

Questo concetto, relativizzato nel cattolicesimo dall'evangelico “porgi l’altra guancia”, non significa necessariamente subire ogni angheria. Significa evitare scontri inutili per cogliere l’opportunità di incontri futuri più proficui e favorevoli per tutto e tutti.
 

Fra etica e morale c’è per cui una sottile differenza che si rivela quando la morale occidentale, che nei termini e nei fatti è sempre riferita a ciò che la maggioranza decreta sia, non si dimostra la cosa migliore, equa o corretta da privilegiare come strumento principale di interpretazione del reale.

La morale è un’esigenza di carattere sociale che se mal interpretata tende a creare limiti alla libertà personale altrui. Laddove si traduce il mondo, gli altri e la loro vita solo in base a sé stessi e a ciò che si conosce, non si è nè obiettivi, nè lucidi, nè tanto meno razionali. 

La morale occidentale non accetta il diverso da sé e lo rinchiude in categorie che non gli appartengono per mantenere una presunta quiete interiore e un'apparente superiorità di mente e conoscenza.

Morale diventa quindi differenza creata da separazione e etico ciò che invece cerca il punto d'unione del tutto.

A ognuno di noi decidere come, dove e quanto stabilire i limiti di etica e morale entro cui agire.

E che cosa significa davvero la parola libertà.


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